Politica

Doppia preferenza. Nulla di fatto: il Consiglio regionale decide di non decidere

La Redazione
Consiglio regionale
All'1:30 il Presidente dell'Assemblea ha sciolto l'ultima seduta per mancanza di numero legale
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All’1:30 di questa notte si è conclusa la X legislatura con la celebrazione dell’ultimo consiglio regionale prima delle elezioni di settembre.

Una chiusura pessima se si considera che i consiglieri sono “caduti” su un argomento sul quale tutti si erano detti d’accordo sino a qualche ora prima della convocazione ma che, invece, non ha portato ad alcun esito positivo.

La sessione era cominciata con i 2mila emendamenti presentati alla proposta di legge, quasi tutti depositati da Fratelli d’Italia.

Dopo una pausa di oltre due ore e una serrata discussione dei capigruppo, è ripresa in Consiglio regionale della Puglia la discussione della proposta di legge sulla doppia preferenza di genere. I consiglieri regionali sono tornati in Aula senza alcun accordo sui circa 2mila emendamenti, quindi si andrà avanti nella discussione con la votazione di ogni singolo emendamento.

Durante la discussione in Consiglio regionale, con voto segreto, è stata approvata una mozione presentata dall’opposizione che rende ineleggibile a consigliere regionale tutti gli amministratori o i titolari di incarichi di consulenze sottoscritti in aziende collegate o controllate dalla Regione, nonché consulenti a qualsiasi titolo nominati dal presidente e dalla Giunta regionale e vigenti al momento di indizione delle elezioni.
Si tratta di un emendamento presentato, è stato spiegato in Aula dai proponenti, per impedire che professionisti come l’epidemiologo Pierluigi Lopalco, titolari di una consulenza che lo lega alla Regione Puglia, possano candidarsi, salvo che non rinuncino alla collaborazione entro il termine di presentazione delle liste. L’emendamento è stato approvato con voto segreto (28 voti a favore e 19 contrari).

Dopo una lunga e accesa discussione tra maggioranza e opposizione, il centrosinistra ha deciso di abbandonare l’Aula facendo cadere il numero legale. Il presidente dell’Assemblea, Mario Loizzo, ha dovuto prendere atto delle numerose assenze tra i banchi della maggioranza e dichiarare la chiusura dei lavori.

Come già preannunciato, ora, toccherà al Governo centrale intervenire per modificare la legge elettorale.

mercoledì 29 Luglio 2020

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