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Carenza anestesisti al Perinei, Conca: «Turni massacranti e ritmi stressanti»

La Redazione
Ospedale della Murgia Fabio Perinei
«É un problema cronico - dichiara il grillino - che nasce dallo scarso numero di posti disponibili nelle scuole di specializzazione. Parliamo di un ruolo da cui dipendono quasi tutte le attività ospedaliere»
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“Entro pochi mesi, se la situazione non cambia, due anestesisti dell’ospedale della Murgia andranno via per le condizioni di lavoro troppo stressanti. Nell’entroterra ne servirebbero almeno cinque o sei in più per garantire il funzionamento della chirurgia in elezione, della rianimazione, della sala operatoria e dei trasferimenti, invece in pochi professionisti devono sopperire al lavoro di tanti”, lo dichiara il consigliere del Movimento 5 Stelle Mario Conca che denuncia la situazione in cui si trovano a lavorare gli anestesisti degli ospedali periferici.

“I frequenti trasferimenti allungano le giornate di lavoro dei rianimatori, che spesso devono assistere pazienti in transito poco prima della fine del turno, allungando di altre cinque ore la giornata lavorativa. Un modus operandi – spiega il consigliere – che, oltre a compromettere vita familiare e socialità, fa sì che gli ospedali periferici non siano particolarmente attrattivi per gli anestesisti e quindi sempre sotto organico. Avere pochi anestesisti significa poter eseguire pochi interventi e tempi di attesa infiniti, con la conseguente mobilità intra ed extraregionale crescente. Da quanto mi segnalano, infatti, all’ospedale della Murgia, l’attesa che intercorre tra la visita e l’intervento è indefinita.

La carenza di anestesisti – incalza Conca – è un problema purtroppo cronico che nasce dallo scarso numero di posti disponibili nelle scuole di specializzazione. Parliamo di un ruolo da cui dipendono quasi tutte le attività ospedaliere: senza anestesisti si blocca la gestione dell’emergenza urgenza, dell’attività programmata, dalle sale operatorie, delle rianimazioni, dalle sale parto, della terapia del dolore e medicina iperbarica. Una questione tutta italiana – aggiunge Conca – dove esiste un unico contratto per tutti gli specialisti. Appena oltre il confine nazionale, gli anestesisti sono gli specialisti con il più alto contratto di assunzione per compensare gli squilibri legati alla pessima qualità di vita e le possibilità di guadagno che gli altri specialisti hanno nel privato e nella libera professione. Da qui nasce la fuga dei pochi professionisti all’estero. In Puglia il numero degli anestesisti, ma è così per tutte le specialità, del San Paolo, del Di Venere o del San Giacomo sarà sicuramente supeiore rispetto all’Ospedale della Murgia in barba ad una equa distribuzione delle risorse umane. Per questo – conclude il pentastellato – continuerò ad impegnarmi per per chiedere l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza anche nell’entroterra, come prevede l’articolo 32 della nostra Costituzione, per una maggiore sicurezza di medici e pazienti”.

venerdì 13 Settembre 2019

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