Politica

Il consigliere Di Gregorio torna sul tema dimissioni

La Redazione
Michele Di Gregorio
Il rappresentate di Direzione Italia definisce l'amministrazione Baldassarre "fallimentare" ed avanza un suggerimento.
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Michele Di Gregorio, consigliere comunale – Direzione Italia, torna a parlare delle recenti dimissioni dell’assessore Massaro e dei due Consiglieri comunali pentastellati (Volpe e Lanzolla), avvenute qualche mese fa.

La riflessione di Di Gregorio parte da un’affermazione del sindaco Baldassarre di qualche giorno fa, che recitava: “le mie energie sono spesso assorbite più per gestire questioni interne all’Amministrazione e nel dirimere situazioni conflittuali e nel far dialogare le persone, nei diversi ruoli, piuttosto che per ascoltare i bisogni espressi dai cittadini”. In questa dichiarazione, secondo il consigliere di minoranza, sarebbe “racchiusa la diaspora tutta interna alla maggioranza del M5S ed in particolare tra gli Assessori e il gruppo consiliare, tanto che lo stesso Massaro nella lettera di dimissioni non esprime alcun ringraziamento al proprio gruppo, questo sta a dimostrare le profonde lacerazioni esistenti.”

Di Gregorio porta alla luce che “una delibera di Giunta (da ratificare in Consiglio comunale) appartenente proprio al settore Urbanistico (ergo ex Assessore Massaro), che potrebbe sbloccare alcuni investimenti da parte delle imprese private, non è mai stata iscritta all’OdG del Consiglio proprio per contrasti con alcuni Consiglieri comunali di maggioranza. Questo – commenta – non rappresenta solamente un atto di “sfiducia” nei confronti di un proprio Assessore, ma più in generale è la manifestazione di sfiducia del gruppo consiliare verso il Sindaco Baldassarre.”

Infine, il rappresentante di Direzione Italia, elenca ciò che, secondo le sue evidenze, l’amministrazione pentastellata non ha fatto: “non vi è stato alcun provvedimento in materia di politiche per il lavoro, manca una programmazione di interventi in materia di lavori pubblici e dell’arredo urbano, il comparto dell’edilizia è completamente fermo, la zona artigianale è abbandonata e non si interviene per favorire l’assegnazione (con passaggi diretti dei lotti) di aree alle imprese che pure sono pronte ad investire e creare occupazione, così come non si interviene per agevolare la riconversione degli opifici dismessi, si sopprimono importanti e vitali servizi a favore delle fasce sociali più deboli (è stata chiusa la Ausilioteca e si va verso la chiusura del Centro Polivalente per gli Anziani), gli impianti sportivi necessitano di urgenti interventi di manutenzione (per non parlare del Cimitero comunale), i parco giochi assolutamente inidonei ad ospitare i bambini (eppure in campagna elettorale il Sindaco prometteva di rendere Santeramo la città dei bambini), la viabilità urbana é simile quella di un paese attraversato dalla guerra (per quanto sono profonde alcune buche), le strade sono sporche e il servizio svolto dall’impresa è completamente carente, mancano interventi a favore delle imprese artigiane, commerciali e dei servizi.”

Di Gregorio, ammettendo la mancanza di “risorse finanziarie” per gestire le tante strutture soprattutto nel campo del sociale e culturale (centro polivalente per gli anziani, ausilioteca, centro del dopo di noi, centro prima accoglienza, biblioteca comunale unitamente alla intera struttura dell’ex enal, ecc.), avanza un suggerimento “perché non si interviene con la revoca della “messa in liquidazione” della “Fondazione Città di Santeramo” che venne costituita proprio per la gestione delle strutture nel settore dei servizi sociali, non solo per rilanciare le strutture esistenti ma essere, anche, strumento per creare opportunità di lavoro?”.

sabato 27 Aprile 2019

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