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Grande soddisfazione per l’inserimento dell’area murgiana nella zona economica speciale Adriatica

La Redazione
Zes
Anche il comune di Santeramo inserito nella perimetrazione. Previsto il riconoscimento di un credito d'imposta sino a 50 milioni di euro per ciascun progetto di investimento in queste aree
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Audizione molto proficua quella svoltasi questa mattina, in IV nCommissione consiliare, con l’Assessore allo Sviluppo economico, Michelen Mazzarano, sul tema del piano strategico di sviluppo e dellan perimetrazione delle Zone Economiche Speciali (ZES) previste in nPuglia.”A confermarlo è il consigliere regionale Enzo Colonna chen poi aggiunge: “Si tratta, ricordo, di macro-aree geografiche, collegaten a uno o più aree portuali, per le quali saranno previste specifiche nmisure (benefici fiscali, incentivi, semplificazioni amministrative)n finalizzate a creare un contesto orientato alla crescita di imprese nautoctone, all’attrazione di investimenti (soprattutto esteri), nall’incremento di scambi commerciali ed export.

nIn particolare, nel primo dei decreti del Presidente del Consiglio dei nMinistri (pubblicato il 26 febbraio scorso) destinati a disciplinare nl’istituzione delle ZES, è previsto il riconoscimenton di un credito d’imposta sino a 50 milioni di euro per ciascun progetto ndi investimento in queste aree. A questa prima misura la Regione – ha nriferito oggi in audizione l’Assessore Mazzaranon – prevede di aggiungere ulteriori agevolazioni quali: l’esenzione IRAP,n l’esonero IMU per i proprietari degli immobili ricadenti nelle aree nZES, l’esonero della TASI per i possessori e detentori, a qualunque ntitolo, di immobili nelle medesime aree, l’esclusionen di addizionali comunali TASI e l’esenzione dalle spese istruttorie nconnesse alla realizzazione degli interventi in tali aree.

nLe ZES, anche in ambiti interregionali, saranno istituite dal Governo nnazionale su proposta delle regioni, cui spetta il compito di nindividuarne il perimetro sulla base di valutazioni oggettiven degli attuali contesti economici e produttivi accompagnate da un npuntuale piano di sviluppo strategico.

nL’Assessore Mazzarano ha descritto con dovizia di particolari il ncomplesso lavoro svolto in questi mesi per l’elaborazione del documento nstrategico di piano della Regione Puglia, impostato, com’èn noto, su due zone: l’Adriatica, legata principalmente ai porti di nManfredonia, Bari e Brindisi, e la Jonica, connessa all’area portuale din Taranto.

nComplessivamente sarà di 4.400 ettari l’estensione delle due ZES pugliesi: il 40-45% riconducibile alla ZES Jonica (circan 1.730 ettari) e il 55-60% a quella Adriatica (pari a circa 2.670 ettari).

nAlla ZES Jonica faranno riferimento anche le aree individuate in nBasilicata (che comprenderanno il Centro Intermodale di Ferrandina e le naree produttive di Matera Jesce, Matera Lan Martella, San Nicola di Melfi, Tito e del Valbasento). Avrà come ninfrastrutture di riferimento il Porto e la Piattaforma logistica di nTaranto, l’Aeroporto di Grottaglien e al Centro intermodale di Francavilla e comprenderà aree produttive ncome quella di Taranto.

nPer quanto riguarda la ZES Adriatica saranno quattro i poli che la costituiranno: Foggia (con una estensione di circa 400n ettari), Barletta (con una estensione di circa 320 ettari), Brindisi/Lecce (con una estensione di circa 1350n ettari) e Bari (con una estensione di circa 600 ettari).

nPer quest’ultimo polo le infrastrutture di riferimento saranno il Porto en l’Aeroporto di Bari, l’Interporto della Puglia, la Piattaforma nlogistican di Giovinazzo e contemplerà aree produttive di Bari/Modugno, Bitonto, nAltamura, Gravina e Santeramo.

nÈ stato ricompreso, quindi, all’interno del perimetro della ZES nAdriatica, il vasto e articolato sistema produttivo della Murgia barese,n come da me sollecitato in molteplici circostanze.

nPiù volte, infatti, nei mesi scorsi avevo ribadito come la Murgia nmeritasse una specifica considerazione in vista della definizionen del perimetro delle Zona Adriatica e questo per una serie di ragioni: sin tratta infatti di un territorio caratterizzato da un vivacissimo ntessuto produttivo, vocato all’innovazione tecnologica e dei processi nproduttivi, alla ricerca, alla commercializzazionen su scala nazionale e internazionale. Un territorio in cui si sono ninsediate, negli ultimi quaranta anni, numerose realtà industriali e nartigianali attive in differenti settori produttivi: agroalimentare (in nparticolare, lavorazione e trasformazione di cerealin e derivati, legumi), manifatturiero (mobile, design, moda), meccanica, nimpiantistica avanzata.

nTale bacino produttivo si è sviluppato lungo il principale asse stradalen di questo territorio, la statale 96 (i cui lavori di ammodernamento e nraddoppio sono ormai prossimi ad essere terminati),n peraltro l’unico asse di collegamento tra l’area portuale e nretroportuale di Bari, l’entroterra e la Basilicata.

nIl territorio murgiano rappresenta, inoltre, la naturale (e nnecessaria) cerniera tra le due ZES (Adriatica e Jonica) e tra la Puglian e lan Basilicata, con cui condivide contiguità non semplicemente nfisiche-territoriali, ma molto più profonde e strutturate nel tempo, di ntipo economico-produttivo, storico-culturale e infrastrutturale.

nPer la definizione puntuale delle zone ricomprese nella ZES bisognerà naspettare che si completi il lavoro istruttorio che stanno svolgendo glin uffici regionali e il gruppo di lavoro impegnato sun questo strategico obiettivo. Vista la complessità della questione e in nragione delle molte attese generate su tutto il territorio regionale, iln lavoro di perimetrazione delle ZES è stato condotto sulla base di ncriteri oggettivi, dando priorità a: aree produttiven pubbliche, aree libere, aree private dotate di strumenti urbanistici nesecutivi e dotate di un sistema di infrastrutture e servizi, così da nagevolare e rendere più celeri l’insediamento di nuove aziende e gli ninvestimenti in strutture destinate alla produzione,n trasformazione, trasporto o commercializzazione.

nAlla luce di questi criteri, per quanto riguarda Altamura, la mia città,n è plausibile ritenere che, tra le tre aree produttive, la zona nindividuata per l’inserimento nella ZES possa essere quellan che comprende le aree libere e di completamento della zona artigianale nD1/Pip in Via Gravina.

nAd ogni modo la notizia dell’inserimento dell’area murgiana (con i nComuni di Altamura, Santeramo in Colle e Gravina in Puglia) all’interno ndella ZES, rappresenta certamente un importante traguardon raggiunto da questo territorio sotto il profilo dello sviluppo neconomico, che consentirà di attrarre investimenti (specie esteri) ngrazie ai benefici connessi alle zone economiche speciali. Un risultato nfrutto anche di un complesso lavoro di coinvolgimenton che ho seguito e coordinato sin dall’avvio di questo percorso, con i nComuni (e, in particolare, rispettivi uffici tecnici), associazioni e norganizzazioni del mondo imprenditoriale (CNA – Area Metropolitana di nBari, Confesercenti – Terra di Bari, Confcommercion – Delegazione di Altamura, Apulia Fashion Makers, Copim), che ringrazion per aver sostenuto l’iniziativa.

nIl mio plauso va anche, per l’importante lavoro svolto e per la grande ndedizione profusa nella definizione di un percorso di tale complessità, nall’Assessore Michele Mazzarano e al qualificato gruppon di lavoro ZES impegnato nell’elaborazione del piano strategico che nnelle prossime settimane, forse già la prossima, la Giunta regionale nfarà proprio per poi trasmetterlo a Roma affinché il governon nazionale completi l’iter con la formale istituzione delle Zone nEconomiche Speciali.”

martedì 13 Marzo 2018

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