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Continua il Sereno – SI sulla centrale a biomasse: “Gravissima responsabilità dell’amministrazione”

La Redazione
centrale biomasse
"I non aver proceduto tempestivamente alla individuazione di Ulteriori Contesti Paesaggistici ha pregiudicato in maniera determinate la salvaguardia dell'Ambiente"
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I gruppi politici Continua il Sereno, Sinistra Italiana scrive alla nostra Redazione in merito alla presunta autorizzazione per la realizzazione della centrale a biomasse.

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“La regione Puglia – spiegano – in sede di valutazione del Piano Urbanistico Generale (PUG) del Comune di Santeramo con delibera della giunta regionale n. 94 del 20 ago 2019 chiedeva alla amministrazione comunale di individuare nuovi contesti paesaggistici in particolare nella vasta zona tra il Parco dell’Alta Murgia e la SP 128 data la presenza di “una densità notevole di elementi che contraddistinguono il paesaggio rurale e di componenti paesaggistiche” e aggiunge scrivendolo in grassetto “Si ritiene pertanto necessario individuare un UCP paesaggio rurale nella suddetta porzione di territorio come previsto dall’art. 78 comma 3 delle Norma Tecniche di Attuazione del PPTR” (Piano Paesaggistico Territoriale Regionale).”

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Secondo le forze politiche se l’amministrazione comunale “avesse portato a conclusione le procedure di approvazione definitiva con la indizione della Conferenza di Servizi, con l’indicazione puntuale di contesti rurali paesaggistici, la centrale non avrebbe potuto mai realizzarsi. Avremmo potuto preservare il territorio a vocazione rurale, da insediamenti incompatibili, così come chiaramente scritto e richiesto dalla regione il 20 agosto 2019.”

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“Sarebbe stata sufficiente – suggeriscono – una semplice nota alla Regione, Sezione Infrastrutture Energetiche e Digitali, che comunicava che nella zona Montefungale (zona di realizzazione della centrale) erano stati individuati nuovi elementi meritevoli di tutela con la previsione PPTR e la stessa Regione si sarebbe ben guardata dall’emettere qualsiasi atto autorizzativo in presenza di un simile vincolo o si sarebbe sicuramente esposta a causa civile da parte del Comune.”

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Inoltre, “se si fosse intervenuti col Piano Urbanistico Generale (PUG) individuando  tutte le linee di ruscellamento che dal costone murgiano scendono alla Fossa Bradanica e le stesse fossero state indicate come reticolo della Rete Ecologica Regionale (RER), quindi da preservare urbanisticamente e paesaggisticamente, non sarebbe stato sufficiente il parere idraulico, ma anche e soprattutto avrebbe richiesto il parere paesaggistico generando il diritto a costruire impianti a biomassa non superiori a 200 kw così come prescrive la legge e non una Centrale di ben 10 megawatt.”

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“L’amministrazione comunale – domandano – ha esperito i tentativi di tutela ambientale con inibizione della trasformazione del territorio con una grande Centrale vista l’importanza storica e archeologica della via Appia, delle tombe, degli ipogei e dei tratturi presenti nella zona e della stazione di posta della vicinissima masseria Jesce su cui il Ministero dei Beni Culturali sta investendo tante risorse? Nonostante non abbia portato a compimento il Pug il Comune di Santeramo ha inviato una relazione dettagliata alla Regione per evidenziare l’enorme danno culturale e archeologico?”

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In ultimo, i gruppi politici Continua il Sereno, Sinistra Italiana invitano l’amministrazione a concludere

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“celermente e definitivamente la procedura del piano urbanistico generale” comunicando alla regione “quanto essa stessa ci chiede e contestualmente si inoltri la richiesta di revoca dell’autorizzazione alla realizzazione della centrale a biomasse.”

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venerdì 9 Luglio 2021

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