Dal 7 al 30 aprile
Arriva l'ordinanza di Emiliano: «Le scuole devono garantire la ddi a chi la richiede»
Tale scelta è esercitata una sola volta e per l’intero periodo di vigenza delle presenti disposizioni

Il presidente della Regione Puglia ha emanato l’ordinanza numero 102 (clicca qui per consultare il testo completo) che dispone: con decorrenza dal 7 aprile e sino al 30 aprile l’attività didattica delle scuole di ogni ordine e grado si svolge in applicazione dell’articolo 2 del decreto-legge 1 aprile 2021 n.44 (Disposizioni urgenti per le attività scolastiche e didattiche delle scuole di ogni ordine e grado).
In applicazione della possibilità di deroga prevista nella seconda parte del comma 1 dell’articolo 2 del decreto-legge 1 aprile 2021 n.44, le istituzioni scolastiche della scuola primaria, della secondaria di primo grado, di secondo grado e CPIA devono garantire la didattica digitale integrata a tutti gli alunni le cui famiglie richiedano espressamente di adottarla, in luogo dell’attività in presenza. Tale scelta è esercitata una sola volta e per l’intero periodo di vigenza delle presenti disposizioni.
Eventuali successive istanze modificative della scelta già effettuata sono rimesse alla motivata valutazione del Dirigente scolastico. Ove il collegamento non possa essere garantito immediatamente, ogni singolo istituto, nell’ambito della propria autonomia organizzativa, deve ricercare ogni altra modalità utile a consentire comunque l’attivazione della didattica digitale integrata, agli studenti le cui famiglie ne facciano richiesta.
Come se non bastasse, manca pure la possibilità di scelta della DAD per la scuola dell'infanzia. Così proprio i più piccoli (ragionevolmente i più esposti al contagio) si vedono costretti ad andare in presenza pena la perdita di ogni contenuto formativo. Una grave disparità di trattamento rispetto ai fratellini più grandi. Rispondi a Cittadino
Non discuto questa ennesima Ordinanza della Regione Puglia, visto che il Governo Draghi ha fatto marcia indietro sulla precedente decisione (scuole aperte "in presenza"), però diversi Insegnanti hanno segnalato le difficoltà di seguire contemporaneamente gli alunni in "presenza" e quelli In "DAD". Penso che in questo modo forse si va incontro alle richieste di una parte delle famiglie, però sono i ragazzi che ne pagano le conseguenze. Rispondi a Michele Digregorio
Alla fine non ho capito se lei condivide o meno l'ordinanza di Emiliano. In effetti, penso che le ordinanze di Emiliano creino solo confusione. Chi decide deve avere il coraggio di chiudere o di aprire sulla base di dati concreti. Se Emiliano ritiene che nelle fasce d'età interessate ci sia un rischio non accettabile dovrebbe chiudere motivando dettagliatamente l'entità del rischio. Il punto fondamentale è proprio la misura del rischio. L'ordinanza ha un senso se c'è un rischio elevato, ma se c'è un rischio elevato, Emiliano dovrebbe motivarlo adeguatamente e avere il coraggio di chiudere. Quindi, o la sua ordinanza è inutile (rischio accettabile) o scarica ogni responsabilità sulle famiglie (rischio non accettabile). Le famiglie vogliono risposte non dubbi che accrescono le loro paure. Rispondi a Cittadino
Povera Puglia. Emiliano è completamente assente. Decide di non decidere. Scarica sulle famiglie la scelta della DAD. Scarica sui cittadini che chiedono maggiori controlli il problema dell'assenza di controlli. Ponzio Pilato a distanza. E comunque, se devono essere le famiglie a scegliere, la scelta dovrebbe valere solo per singole settimane non per mesi interi. Se la scelta è vincolante per un mese, Emiliano, indirettamente, mortifica il diritto allo studio in presenza dei bambini: per molti la DAD potrebbe essere preferibile solo per la prima settimana post pranzi pasquali, non per tutto il mese di aprile. Povera Puglia. Rispondi a Cittadino
Condivido il pensiero. E aggiungo: ci si dimentica sempre di normare la scuola dell'infanzia con la scusa che non è obbligatoria. Nessun governo, ad oggi le ha riconosciuto la dignità degli altri ordini di scuola: dei piccoli e dei loro docenti non importa a nessuno e si delega sempre ai dirigenti senza interpellare chi rischia la pelle in prima linea che potrebbe invece dare indicazioni su una migliore gestione delle riaperture. Non parliamo di certi sindacati e sindacalisti...con il covid hanno affossato i professionisti della scuola, facendo di testa loro. Rispondi a Un altro cittadino