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Imu, entro il 16 giugno il versamento della prima rata

La Redazione
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La prima rata da corrispondere è pari alla metà di quanto versato a titolo di Imu e Tasi per l'anno 2019
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Scadenze fiscali in vista per i contribuenti santermani.

L’Ufficio tributi del comune di Santeramo informa che, il prossimo 16 giugno, è in scadenza il pagamento della prima rata di acconto della Imu 2020.

A partire da questo anno corrente (ai sensi della Legge 160/2019 – comma 780) è stata abolita la Tasi (Il tributo per i servizi indivisibili).

La prima rata da corrispondere è pari alla metà di quanto versato a titolo di Imu e Tasi per l’anno 2019. Il versamento della rata a saldo dell’imposta dovuta per l’intero anno – comunica ancora l’ufficio comunale – sarà eseguito, a conguaglio, sulla base delle aliquote risultanti dal prospetto delle aliquote che approverà il Comune di Santeramo in Colle.

Ma, vediamo un po’ più nel dettaglio, alcune delle novità fiscali recentemente introdotte.

Il 16 giugno, infatti, debutta la nuova Imu.
Una delle principali novità (come riporta Pierpaolo Molinengo in un articolo riportato su trend-online.com) è l’accorpamento della vecchia Imu con la Tasi, che ovviamente è stata abolita.

Cosa cambia per le nostre tasche? Non ci saranno sconti, mentre l’aliquota di base sarà aumentata di un punto per assorbire la Tasi. Non cambia nulla nemmeno per i pagamenti, le scadenze rimangono le stesse di prima: l’acconto si pagherà il 16 giugno, mentre il saldo (o conguaglio) il 16 dicembre.

Il Governo ha poi deciso di istituire il Fondo Salva Comuni, fornendogli una dotazione pari a 74,90 milioni di euro per il 2020. Una delle notizie che probabilmente farà felice qualcuno è quella che i proprietari di appartamenti, che sono stati affittati stagionalmente, non hanno alcun obbligo di versare l’acconto.

Imu e Tasi: due tasse che diventano una

Per la prima casa – come riporta trend-online.com – non cambia nulla. Resterà esentato il pagamento della nuova Imu per l’immobile nel quale il proprietario abita e vi è anagraficamente residente. Non verrà conteggiato il numero delle case che saranno possedute, ma verrà valutato l’uso diretto: nel caso in cui una persona dovesse acquistare un nuovo immobile, ne dovrà pagare l’imposta sopra, fino a quando non ci andrà ad abitare dentro. Saranno considerate come prima abitazione quelle dei membri delle Forze armate, anche se non vi siano residenti. Lo stesso vale per gli anziani che dimorano nelle case di cura, purché gli immogili non siano affittati ad altre persone.

Alcune indicazioni vengono riportate all’interno del Decreto Rilancio. È previsto che oltre alle strutture turistiche, anche quanti siano proprietari di case vacanze, bed & breakfast o altri immobili destinati alle locazioni stagionali non siano tenuti a pagare la rata di acconto dell’Imu. L’unica clausola è che ad occuparsi dell’immobile sia lo stesso proprietario. Non sono previsti degli acconti sull’Imu nemmeno per i gestori dei campeggi.

Imu: ecco chi potrà pagare a dicembre

Come dicevamo prima l’acconto che si dovrà pagare al 16 giugno, vale la metà di quanto versato nel 2019 di Imu e Tasi. Al momento, quindi, non è possibile calcolare correttamente l’importo della nuova Imu da versare per quanti abbiano appena comprato l’immobile. In questo caso si salderà l’importo per intero a dicembre 2020. Lo stesso discorso vale per quanti abbiano ereditato un immobile nel corso dell’anno corrente: dovrà rinviare il pagamento a dicembre.

Nel caso dell’eredità, comunque, l’Imu non è mai dovuta quando si tratta dell’ex casa di famiglia abitata dal coniuge superstite: in questo caso, infatti, è previsto il diritto di abitazione sull’immobile, a prescindere dal fatto che ci siano anche altri eredi.

Comunque vada gli Italiani sono chiamati a versare, il prossimo 16 giugno, qualcosa come 11 miliardi di euro. I restanti 11 arriveranno a dicembre. Il problema di questo periodo, però è che l’Imu non è nient’altro che un’imposta patrimoniale: come tale può essere pagata solo e soltanto in due modi:

  • con i redditi provenienti dal bene stesso (un esempio sono gli immobili dati in locazione);
  • con redditi di altra natura, generalmente provenienti dal proprio lavoro.

In questo periodo di estrema crisi economica entrambe le fonti di reddito sono messe a rischio. Gli affitti dei locali commerciali stentano ad arrivare, quando proprio non vengono pagati. I redditi da lavoro sono messi in discussione dalla difficoltà di lavorare. In una memoria depositata in Parlamento dalla Cgil, si legge:

Grande attenzione è stata posta in questi giorni sulla scadenza della prima rata Imu. La data del 16 giugno non è stata modificata né prorogata. Questo potrebbe creare problemi nei pagamenti ad alcuni contribuenti particolarmente colpiti dalla crisi.

In estrema sintesi, sembra proprio che l’Imu non sia solo e soltanto la tassa dei ricchi: è un’imposta che colpisce tutte le famiglie normali e che in una fase difficile come quella che stiamo vivendo manifesta in modo ancora più eclatante la sua onerosità e la sua iniquità.

Pagamento Imu: cosa dice la Corte dei Conti

Con l’esenzione dell’abitazione principale – scrive ancora Molinengo – la principale imposta comunale finisce per colpire numerosi soggetti per i quali il virtuoso circuito tra tassazione e rappresentanza politica si interrompe.

Questo è quanto riportato nel Rapporto 2020 della Corte dei Conti, sul coordinamento della finanza pubblica. La Corte ha anche rilevato che la tassazione delle amministrazioni locali dovrebbe essere riordinata e semplificata. Una segnalazione in tal senso era stata fatta già nel 2011: i Comuni starebbero percependo almeno quattro tributi principali per un valore complessivo di 15 miliardi di euro. Gli altri tributi minori garantirebbero ai comuni entrate per un miliardo di euro.

Questo sistema permette di collegare la tassazione con l’effettiva fruizione dei servizi comunali. Con l’inserimento dell’esenzione delle tasse sulla prima abitazione viene meno una relazione importante: quello dell’appartenenza territoriale con la fruizione dei servizi locali, producendo una pesante distorsione del meccanismo contributivo.

venerdì 5 Giugno 2020

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