Attualità

Compiere 100anni ai tempi del Covid: una piccola festa oggi alla Casa di Riposo

La Redazione
Isa Fiorino (nata Massaro)
​Sicuramente sarà stato un compleanno indimenticabile quello festeggiato da Isa Fiorino (nata Massaro) che, quest'oggi, presso la casa di riposo "Simone-Calabrese" di Santeramo ha raggiunto il raggiungimento di 100 anni d'età
scrivi un commento 96

Sicuramente sarà stato un compleanno indimenticabile quello festeggiato da Isa Fiorino (nata Massaro) che, quest’oggi, presso la casa di riposo “Simone-Calabrese” di Santeramo ha raggiunto i 100 anni d’età.

L’emozione per il traguardo raggiunto si è sicuramente mixato con la particolarità della situazione dovuta all’emergenza Covid-19.

Isa Fiorino, nata il 20 maggio 1920 è originaria di Gioia del Colle.

«Provengo da una famiglia modesta, mio padre falegname e conciatore pelli, uno dei primi a Gioia, mia madre casalinga, perché mio padre non ha voluto che lavorasse. Ho due sorelle e due fratelli, Vittoria è stata direttrice della USL, Mariarosaria casalinga, Nino capitano di marina e Filippo impiegato dell’ufficio delle tasse. Mio padre ci teneva molto alla nostra istruzione scolastica. Io ho studiato fino alla terza media. Mio padre era molto geloso di noi figlie femmine» – dichiara alla nostra Redazione.

«Ho trascorso la mia fanciullezza in maniera molto serena, nonostante all’epoca ci fosse la guerra, infatti a gioia c’erano i tedeschi che sparavano. Mio padre non voleva che noi uscissimo di casa, potevamo andare solo a scuola. Avevamo tanta paura».

«Uno dei più bei ricordi che ho è quello dell’incontro con mio marito. Ho provato una forte emozione, con lui ho trascorso 14 anni di fidanzamento, lui studiava, faceva il 3° anno di liceo, è diventato professore di storia e filosofia. Ho amato e amo tanto mio marito in una maniera indescrivibile. Lui è morto a 100 anni e sei mesi. Abbiamo passato molti anni insieme. L’ho aspettato per 14 anni prima di sposarmi. Mi diceva sempre, dal primo giorno, che io ero la sua fonte di felicità. Il 5 dicembre del 1950 ci siamo sposati ed è stato un giorno meraviglioso. Dal nostro amore è nato il nostro unico figlio Adamo. Quando è nato mio marito non aprì bocca dalla felicità, mi diede un lungo abbraccio, io riuscivo a sentire il suo cuore battere all’impazzata e mi fece trovare poggiata sul cuscino una bellissima rosa rossa. Un’altra gioia è stata l’unione in matrimonio di mio figlio con Marialuisa, una donna fantastica, dal loro amore sono nati i miei gioielli Alessandro e Arianna. Due nipoti meravigliosi, affettuosissimi. Purtroppo loro per motivi di lavoro risiedono lontani, ma non mi fanno mancare il loro affetto. Li amo».

«Ho vissuto serenamente – afferma la centenaria a SanteramoLive.it – sempre circondata dagli affetti. Non amo la solitudine ma la compagnia, anche se i miei cari sono lontani mi sono sempre vicini. Oggi sono qui, in casa di riposo, amata da tutto il personale, mi adorano e io adoro loro. In questi mesi, dove a causa del coronavirus, sono state giustamente chiuse le porte della struttura a parenti e amici, ci siamo sentiti ancor più coccolati da tutto il personale. Grazie a Raffaella che con amore svolge questo lavoro. È sempre presente, allegra e con il cellulare in videochiamata ci fa vedere i nostri parenti. Perciò il segreto sono i rapporti affettivi, non vivete in solitudine ma circondatevi di belle persone, sorridete, amate e fatevi amare».

Malgrado l’emergenza, quest’oggi, è stata allestita una piccola festa – nel rispetto di tutte le normative anti-Covid.

«In quest’ultimo periodo dove a causa della pandemia, abbiamo chiuso le porte della nostra struttura, per poter proteggere maggiormente i nostri ospiti, siamo stati chiamati a dover combattere la solitudine dei loro cuori e a “sostituirci “a quelli che sono i loro affetti. È vero l’amore per un famigliare non si può sostituire e non si compensa con nulla, ma tutti noi operatori cerchiamo di trasmettere loro tutto l’affetto e il calore che hanno bisogno. Regaliamo sorrisi e trasmettiamo emozioni. Ed è proprio in questo triste periodo che si aggiunge un bel sorriso di speranza, i 100 anni della nostra cara ospite Isa. Un compleanno in una situazione difficile tra mascherine e visiere. Avremmo voluto omaggiarla con una mega festa, ahimè non sarà possibile, ma non per questo rinunceremo a farle spegnere le sue cento candeline. Un secolo di vita festeggiato al tempo del COVID-19 da aggiungere alla sua lunga storia già vissuta. Il consiglio d’Amministrazione e tutti gli operatori della RSSA “Simone – Calabrese”, ci uniamo alla grande gioia della nostra cara ospite Isa» – afferma Raffaella Porfido, Educatrice della RSSA “Simone-Calabrese” di Santeramo.

sabato 23 Maggio 2020

Argomenti

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti