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Coronavirus, da domani serrata dei benzinai

La Redazione
Coronavirus
La presa di posizione dei benzinai rischia di bloccare completamente il Paese ed innesca una serie di timori per quanto riguarda il trasporto merci e il rifornimento di supermercati e negozi di prima necessità
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Nel bel mezzo dell’emergenza coronavirus arriva la serrata dei benzinai.

A darne comunicazione è l’agenzia Ansa.

Da domani, infatti, le pompe cominceranno a chiudere progressivamente in tutto il Paese.

“Noi, da soli, non siamo più nelle condizioni di assicurare né il necessario livello di sicurezza sanitaria, né la sostenibilità economica del servizio”, affermano i sindacati di categoria Faib, Fegica e Figisc/Anisa, annunciando la chiusura degli impianti di rifornimento: da mercoledì notte quelli della rete autostradale, compresi raccordi e tangenziali, e, via via, tutti gli altri anche lungo la viabilità ordinaria.

“In un Paese che, malgrado i limiti strutturali e l’assoluta drammaticità della situazione, cerca e spesso trova il modo per far scattare meccanismi di solidarietà, c’è una categoria di persone, oltre 100.000 in tutta Italia, che, senza alcuna menzione, ha finora assicurato, senza alcun sostegno né di natura economica, né con attrezzatura sanitaria adeguata, il pubblico servizio essenziale di distribuzione di energia e carburanti per il trasporto di beni e persone”, fanno notare le tre sigle sindacali, parlando “di 100.000 persone che risultano essere letteralmente invisibili” per il Governo.

La presa di posizione dei benzinai rischia di bloccare completamente il Paese ed innesca una serie di timori per quanto riguarda il trasporto merci e il rifornimento di supermercati e negozi di prima necessità.

“Il minacciato blocco da parte dei benzinai deve essere assolutamente evitato” perché “a rischio c’è il trasporto delle merci essenziali”, avverte il vicepresidente di Confcommercio e Conftrasporto Paolo Uggè, invitando il Governo a fornire risposte alle richieste dei gestori.

“Auspichiamo un immediato intervento del Governo perché, se le sigle dei gestori di carburante dovessero confermare il fermo si avrebbe come effetto il rischio della conseguente sospensione dei servizi essenziali, già precari, che oggi le imprese dell’autotrasporto stanno garantendo agli ospedali, alle farmacie, alle attività produttive e ai negozi di generi di prima necessità”, spiega il vicepresidente di Conftrasporto-Confcommercio.

martedì 24 Marzo 2020

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