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Santeramo, polo regionale del Debate

La Redazione
Santeramo
​Il ‘contagio' del Debate nella nostra regione sembra inarrestabile. Ed è appropriato parlare di contagio perché l'interesse attrattivo per questa pratica, non solo didattica, si trasmette per contatto.
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Il ‘contagio’ del Debate nella nostra regione sembra inarrestabile. Ed è appropriato parlare di contagio perché l’interesse attrattivo per questa pratica, non solo didattica, si trasmette per contatto: s’accende una scintilla a contatto con chi lo pratica. In sintesi è questo ciò che fa l’IISS “Piero Sette”, scuola capofila regionale MIUR per il Debate: cerca di contagiare (dopo esserlo stato a sua volta), trasmettendo la significatività e la bellezza di ciò che sperimenta. Poi diventa una catena, un passaparola, cosicché, ad esempio, oltre 20 scuole superiori, da Torremaggiore (FG) a Galatina (Le), hanno risposto al bando di formazione base emanato dall’ITE ‘Tosi’ di Busto Arsizio (Va) nell’ambito del Progetto ministeriale ‘Innovative learning’, e allora ben cinque corsi nazionali di debate I livello si svolti qui, presso l’Ostello Mamre, con la collaborazione dell’IISS P. Sette che ha garantito la presenza anche di due formatori. Si è trattato di corsi residenziali i cui partecipanti erano misti, alunni e docenti, un piccolo nucleo per ogni istituto partecipante con il compito di ‘contagiare’ gli altri al proprio interno.Insieme hanno vissuto un’esperienza stimolante e innovativa da un lato, umanamente significativa dall’altro, ‘mischiandosi’ in gruppi trasversali fra scuole diverse per studiare argomentazione e confutazione, ricerca documentale, public speaking e dibattere alla fine del corso con tanto di giudici ad ascoltarli. E intanto andare insieme a visitare Matera, vedere un film, incontrarsi, scambiarsi la passione per i ragazzi, allargare lo sguardo oltre la propria scuola, alle reti (prima fra tutte ‘We debate’ rete promossa dall’ITE “Tosi” di Busto Arsizio (VA), di cui il “Pietro Sette” è capofila regionale), ai circuiti, alle realtà germogliate in pochi anni dal contagio del Debate: Debate Italia che organizza le Olimpiadi nazionali, la Società nazionale Debate Italia, nata pochi mesi fa come associazione civile di cittadini che promuovono e diffondono questa pratica. Sono segni della vitalità di una metodologia, che non è solo una forma di discussione regolamentata sul tema, è un modo di essere cittadini nel mondo.

Con lo stesso spirito altre 15 scuole pugliesi si incontreranno nell’IISS “P. Sette” il 18 dicembre per il Debate day, una giornata di gare amichevoli di Debate in italiano e in inglese. Discuteranno fra l’altro di due temi impegnativi e attuali: in italiano si chiederanno se “la fuga dei cervelli sia un fenomeno causato principalmente da politiche inadeguate”, in inglese se “una laurea o un titolo universitario sia necessario oggi per una vita realizzata e di successo”. Due punti di vista sul mondo, per rileggere in profondità, studiando e guardando le questioni con l’occhio del pro e del contro. Un modo, il Debate, per affrontare la complessità della nostra vita nel XXI secolo con una cassetta di attrezzi utili: il rigore del ragionamento edella documentazione, l’ascolto delle posizioni altrui, la capacità di mettere in discussione le proprie e quella di elaborare un discorso strutturato.

Che poi sono competenze, o come le chiamano soft skills, da declinare per tutti, ad ogni età. Ed ecco il senso dei laboratori di Debate per le classi terze della Scuola Secondaria di primo grado “Bosco – Netti” di Santeramoche l’IISS “Pietro Sette” ha inaugurato quest’anno, in linea con l’azione della Rete We Debate e di Debate Italia impegnate a diffondere la metodologia alle scuole medie inferiori, nuova frontiera del ‘contagio’.

mercoledì 18 Dicembre 2019

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