Giunge in redazione un appello di un giovane santermano, Piergiorgio Musci, ex-coordinatore di Libera Santeramo.
Si parla del bene confiscato alle mafie, in contrada Chiancaro, inaugurato il 20 Novembre 2015, dopo un finanziamento di circa 900mila euro per la realizzazione di un centro di inclusione sociale e un canile-rifugio.
Musci ricorda che “nel marzo 2017 fu affidata la gestione, in seguito ad una regolare gara ad evidenza pubblica, alla Cooperativa Murge, e solo dopo circa un anno, notizia di qualche mese fa, viene revocata la concessione.
Così dopo ormai quattro anni, al termine di una serie di lavori di ristrutturazione, ci ritroviamo un bene confiscato alle mafie, con serre-vivaio, un canile rifugio, e laboratori di lavoro, ormai in pieno stato di abbandono e trascuratezza.”
“Come è stato mai possibile arrivare a questa indegna situazione? Perché la cooperativa è stata soggetta ad una serie di inadempienze? Quali i problemi legati a questa struttura e purtroppo mai risolti? Sono molti gli interrogativi, le perplessità e sicuramente i problemi riscontrati nel passato ed evidentemente anche oggi rispetto a questa questione”- scrive il giovane concittadino ed Ex-coordinatore di Libera Santeramo. “Vorrei fare un appello a Tutti, ai rappresentanti politici, alle associazioni, a noi cittadini, non dimentichiamoci di questo prezioso bene, non abbandoniamolo, ma troviamo insieme soluzioni, risposte alle tante domande, mettiamoci a lavoro per far sì che quel monumento ritorni ad essere luogo di legalità, di speranza, e vita. Mettiamoci a lavoro, tutti.”