Attualità

Sant’Erasmo, ormai è polemica anche politica

La Redazione
Sant'Erasmo 2018
Ai già presenti mugugni nella cittadinanza, scoppiati anche a seguito della mancata celebrazione dei fuochi pirotecnici, si passa allo scontro politico
scrivi un commento 25

Ormai dal mugugno, si è passati alla critica – a volte pesante – nei confronti della gestione della Festa Patronale 2019 che, con quest’oggi, volge al termine.

La Festa Patronale, infatti, quest’anno ha riservato più di una sorpresa: l’eliminazione di Corso Tripoli dal “circuito” del passeggio per questioni legate alla sicurezza (questione di cui la nostra Redazione si era già occupata) e la tanto chiacchierata anticipazione dei giorni di Festa, scaturita dalla concomitanza della solennità religiosa dell’Ascensione, l’assenza di esibizioni musicali delle due bande musicali cittadine.

Queste due “novità” negli ultimi tempi hanno portato molta discussione nella cittadinanza sia in maniera “offline” (vedi chiacchiericcio in città) sia “online” dove gli utenti a più riprese hanno manifestato il proprio dissenso a tali scelte.

A suscitare altrettante polemiche è stata poi l’impossibilità di celebrare i tradizionali fuochi d’artificio.
La nostra Redazione, infatti, venuta a conoscenza del problema aveva chiesto conferma del tutto al presidente del Comitato Feste Patronali, Vito Paradiso.

Nel corso di una lunga telefonata Paradiso alla nostra Redazione aveva affermato che la mancata celebrazione dei fuochi sarebbe stata causata dall’impossibilità di utilizzare il sito – nel quale sarebbero stati posizionati i mortai per i fuochi pirotecnici – in quanto non era stato possibile effettuarne la bonifica per il maltempo che negli ultimi giorni ne aveva reso impossibile il tutto.

Paradiso, inoltre, aveva affermato – alla nostra Redazione – che l’amministrazione comunale (che come ricordiamo supporta l’organizzazione della Festa Patronale con un proprio contributo economico a consultivo di spesa) premeva affinché i fuochi si celebrassero anche in un’altra area.

Da qui poi è scoppiata letteralmente la polemica in paese. Ovviamente – come spesso accade – la popolazione si è divisa tra pro e contro ovvero tra chi criticava il tutto in quanto avrebbe reso “sciapita” la Festa e chi, invece, da anni – in puro stile “animalista” – ritiene i fuochi d’artificio superflui.

Sta di fatto che, come preannunciato, i fuochi pirotecnici che da sempre chiudono la Festa di Sant’Erasmo, ampiamente nota nei comuni viciniori e non solo, non si sono celebrati.

Da qui poi si è passati alla polemica politica.

Ad attaccare, per primo, a muso duro le scelte del Comitato Feste patronali è stato l’assessore alle attività produttive, Giuseppe Caponio.

«Io l’avevo detto, non fidatevi di quel fornitore, invece no, il comitato non mi ha ascoltato – ha affermato l’assessore sul proprio profilo Facebook.

«Si sono rivolti (il comitato ndr) alla ditta “Mark Caltagirone Fireworks”. Lo slogan “Con noi fuochi mai visti” sembrava convincente ma racchiudeva una amara verità».

A fare da eco a quanto dichiarato da Caponio è poi il consigliere comunale 5 stelle, Rocco Lillo, che sempre su Facebook dichiara: “Il contributo da parte dell`Ente Comunale al Comitato Festa Patronale è lo stesso degli altri anni ( circa 20.000€), però il Comitato risparmia escludendo Corso Tripoli dal percorso della festa e non facendo i fuochi artificiali».
«Chiedere il rendiconto della festa al Comitato Festa Patronale – afferma Lillo – è doveroso per conoscere come verrà speso il contributo Comunale».

Aria pesante che, a sentire le parole dei due esponenti politici, sembrerebbe confermare un clima non semplice tra amministrazione comunale e Comitato Feste Patronali.

Nel frattempo sulla vicenda e sulle dichiarazioni dei due esponenti 5 stelle interviene il consigliere comunale Digregorio (Direzione Italia).

«Leggo – afferma Digregorio in una propria nota – le dichiarazioni rilasciate da alcuni Amministratori della nostra città circa la loro insoddisfazione della organizzazione della festa di Sant’Erasmo».

«Accusare il Comitato Feste – afferma il consigliere comunale – di scarsa capacità da parte di Amministratori comunali che hanno dimostrato la loro incapacità nella gestione ordinaria della città, che non sono capaci neanche ad approvare un Bilancio comunale nel rispetto della “legalità” e dei più elementari principi di “buona amministrazione”, che hanno lasciato alla più completa incuria tutti i beni patrimoniali pubblici (il Palazzo Marchesale così come gli altri edifici pubblici, completamente sovrastati da “erbacce e sporcizia”), le strade urbanne piene di buche, sporche, erbacce ai bordi delle strade, i bagni pubblici chiusi, e potrei continuare per molto ancora, non posso accettarlo».

«Questi stessi Amministratori comunali – continua Digregorio secondo cui queste affermazioni rappresenterebbero una “caduta di stile senza precedenti per Santeramo – che mentre criticano l’operato del Comitato, poi gli abbiamo visti sfilare in “pompa magna”».

«Non posso accettare lezioni da parte di chi ha dimostrato la propria incapacità amministrativa della cosa pubblica. Questi Signori (insieme a qualche esponente di Partiti politici) dovrebbero guardarsi allo specchio e dire in tutta coscienza se loro sarebbero stati più capaci. Fuori la politica dalla festa di Sant’Erasmo» – conclude Digregorio.

domenica 2 Giugno 2019

Argomenti

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti