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Agricoltura, il decreto emergenze passa al Senato

La Redazione
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L'assessore regionale Di Gioia: «Conversione in legge è importante risultato per la Puglia e per il nostro sistema agricolo». I commenti di Gilet arancioni e Coldiretti
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È stato approvato al Senato il testo ndel decreto emergenze, provvedimento attraverso il quale il governo nintende dare risposte agli olivicoltori messi in ginocchio dalla xylellan e dai danni delle dalle gelate.

«Oggi la Puglia ha ottenuto un importante risultato – commenta l’assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia, Leonardo di Gioian -. È un traguardo conseguito unendo le forze, della Regione e del npresidente Emiliano, dei parlamentari pugliesi e di tutte le forze npolitiche, delle associazioni agricole, e naturalmente conseguito grazien all’impegno profuso sin dall’inizio del suo mandato dal Ministro nCentinaio.

Il decreto Emergenze agricole è stato convertito nin legge ed è, in questo momento di grave difficoltà per tutto il nsistema agroalimentare, vessato da fitopatie ed eventi climatici neccezionali, uno strumento importante per la nostra regione e per ninterventi a sostegno delle imprese agricole colpite dalle gelate del n2018 e dalla Xylella fastidiosa. Adesso abbiamo più mezzi e risorse per nmettere in campo azioni efficaci di contrasto a una batteriosi che sta ntrasformando il nostro paesaggio e mettendo in ginocchio uno dei ncomparti fiore all’occhiello della nostra economia regionale».

La soddisfazione dei gilet arancioni.n «L’approvazione del decreto legge anche in Senato, e la conseguente nprossima firma del Presidente Mattarella, chiudono il cerchio del ngrandissimo lavoro portato avanti da tutti gli agricoltori liberi, dai nsindaci, dai lavoratori, dai sindacati, dalle organizzazioni che si sonon spogliati dei propri simboli e si sono uniti sotto il vessillo dei ngilet arancioni» commenta il portavoce Onofrio Spagnoletti Zeuli.

«Abbiamon compiuto un’impresa straordinaria, gli agricoltori si sono ripresi la nscena e la dignità ed hanno ottenuto, manifestando pacificamente a Bari en a Roma in migliaia, risultati importantissimi.

Siamo stati tuttin protagonisti, siamo tutti orgogliosi di questo straordinario traguardo,n ed è doveroso ringraziare il governo, tutti i parlamentari di nmaggioranza e opposizione, il Ministro Centinaio, il Ministro Lezzi, la nsottosegretaria Pesce, la Regione Puglia per aver ascoltato le nostre nistanze e per aver lavorato insieme, superando qualsiasi divisione, per nprovare a risolvere questi problemi.

I gilet arancioni erano nstati gli unici a chiedere un decreto legge, unico strumento in grado din fronteggiare le emergenze sin da subito, hanno lottato e hanno vinto. In 34 milioni per la gelata, lo stanziamento di 300 milioni di euro per naziende, frantoi e vivai del Salento e per la ricostruzione ndell’olivicoltura salentina, l’anticipazione della Pac 2019, la ncopertura degli interessi dei mutui bancari, le misure per i frantoi e nle cooperative danneggiate dalle gelate, le giornate lavorative nriconosciute ai lavoratori per l’anno orribile appena trascorso, la nsemplificazione per le procedure di eradicazione sono davvero risultati nstraordinari che ridaranno un po’ di ossigeno ad aziende e famiglie.

Vigileremon affinché i decreti attuativi prossimi consentano di sfruttare sin da nsubito queste risorse e lavoreremo ancora per consentire nall’olivicoltura di ritagliarsi lo spazio che merita quale settore ntrainante del Made in Italy. Adesso possiamo coltivare la speranza di nrinascita del nostro settore».

Il commento di Coldiretti.n «Con il via libera al Senato, si chiude l’iter di approvazione del nDecreto Emergenze, profondamente modificato rispetto all’impostazione niniziale. Serve ora un deciso cambio di passo per sostenere gli nagricoltori colpiti dell’area infetta che vogliono soltanto avere la nlibertà di espiantare, reimpiantare e non morire di Xylella e nburocrazia» afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

«Nonn esiste cura per la Xylella, così come affermato dai due pareri ndell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa). Si può solo nintervenire per fermare il dilagare della malattia e nelle aree infette ntrovare adeguati sistemi di convivenza, come innesti e sovrainnesti con nvarietà resistenti. È mancato finora un piano straordinario d’interventon per fermare il contagio che è avanzato inesorabilmente verso nord dellan Puglia ad una velocità di più 2 chilometri al mese che ha già provocaton con 21 milioni di piante infette», continua Muraglia. L’Efsa chiarisce nche non esiste ancora una cura in grado di eliminare il batterio nvegetale Xylella fastidiosa che minaccia non solo i Paesi mediterranei nma la maggior parte del territorio Ue. Si deve quindi intervenire – nsostiene la Coldiretti – per fermare il dilagare della malattia mentre nnelle aree infettate occorre trovare adeguati sistemi di convivenza, ncome innesti e sovrainnesti con varietà resistenti.

«Quanto sta navvenendo circa l’ulivo di Monopoli, prima risultato infetto, con tutto nquello che ha comportato, e nelle ultime ore dichiarato negativo ai testn da Xylella – insiste il presidente Muraglia – fa emergere in maniera nprepotente per l’ennesima volta la necessità che sia convocato nimmediatamente e a ritmo costante il tavolo istituzionale istituito dopon la nostra manifestazione del 9 marzo a Lecce che prevede la npartecipazione degli enti di ricerca, per affrontare in maniera compattan tutte le problematiche che oggi ricadono esclusivamente sulla pelle ndelle imprese delle aree infette, contenimento e cuscinetto. nL’assessorato regionale all’Agricoltura non può fare finta di nulla».

Dall’autunnon 2013, data in cui è stata accertata su un appezzamento di olivo a nGallipoli, la malattia – sottolinea Coldiretti – si è estesa senza che nvenisse applicata una strategia efficace per fermare il contagio che, ndopo aver fatto seccare gli ulivi leccesi, ha intaccato il patrimonio nolivicolo di Brindisi e Taranto, con effetti disastrosi sull’ambiente, nsull’ambiente, l’economia e sull’occupazione. Il conto dei danni ul npatrimonio olivetato causati dalla Xylella in Puglia è salito secondo lan Coldiretti a 1,2 miliardi di euro, per colpa di errori, incertezze e nscaricabarile che hanno favorito l’avanzare del contagio mentre si nassiste a giorni alterni a malcelati tentativi di mettere sullo stesso npiano i fatti raccontati dai ricercatori, con complotti utili a bloccaren le attività di contenimento e le farneticazioni su miracolose nguarigioni mai dimostrate da parte di personaggi in continua ricerca di nautore che vivono di bugie e falsità.

«Su Xylella la macchina nburocratica dell’Assessorato regionale all’Agricoltura è in narcosi. È nfermo da un anno il pagamento degli indennizzi per gli espianti nobbligatori già effettuati per ordinanza, sono al palo i bandi del PSR nPuglia. È un disastro su tutta la linea – conclude il presidente nMuraglia – e anche i tanto attesi provvedimenti contenuti nel Decreto nEmergenze e nel Piano Centinaio con questa gestione regionale npachidermica ed esitante, se non si provvede ad un radicale cambio di npasso, correranno il rischio di rimanere lettera morta e restare ninapplicati».

giovedì 16 Maggio 2019

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