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”Te vogghje bbène Sandèrm, te vulime bbène Albèrte !”

Giovanni Zeverino
Una folta ed eterogenea platea ha partecipato giovedi 12 marzo alla serata di festa in onore di Alberto Di Leone in occasione del suo 90° compleanno
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”Te vogghje bbène Sandèrm, te vulime bbène Albèrte !”
rnQuesta è la frase riportata sulla torta preparata per festeggiare i 90 anni di Alberto Di Leone, una frase che riassume, anche se scritta in anticipo, quanto emerso durante la serata che la Pro Loco, il Comune di Santeramo ed il I Circolo Didattico ‘’Hero Paradiso’’ hanno voluto organizzare, in collaborazione anche con tanti altri amici, in onore di Alberto, serata svoltasi giovedi 12 marzo.
rnNon un tavolo da conferenza, non un palco ma tutti seduti quasi in cerchio intorno ad un tavolino con sopra ‘’cìcere, lepìne e nu rezzùle de mìre bbianghe’’, condizioni ‘’dettate’’, amorevolmente, dallo stesso Alberto :«Non dovrà essere una serata commemorativa ma una festa fra amici».
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rnDella sua umiltà Alberto Di Leone ha dato più volte manifestazione, a sottolinearlo durante la serata ci ha pensato anche Franco Nuzzi, il Dirigente della ‘’Hero Paradiso’’, raccontando quando al progetto di istituire un concorso di poesia dialettale intitolato ad Alberto Di Leone, il poeta santermano gli chiese invece di intitolarlo non a lui ma ad una sua composizione e così, rispettando in parte questa sua volontà, il concorso, del quale ritorneremo a parlare nei prossimi giorni, è stato battezzato con il nome ‘’ I meravigghje du paise mije – poesia di Alberto Di Leone’’.
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rnCommendatore, poeta, scrittore, professore, ecc.., di appellativi Alberto Di Leone potrebbe fregiarsene uno al giorno, tanti ne ha e tanti ancora glie ne assegnano; l’ultimo è stato quello di ‘’Cantore eccelso della nostra Terra ’’ attribuitogli dal Sindaco Vito Lillo sulle pagine del n. 1 del giornale istituzionale dell’Amministrazione Comunale ’’ l’ Eco di Santeramo’’ .
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rn‘’Te vogghje bbèn Sandèrm’’ è la frase che Alberto, pur citandola espressamente in una sola delle sue poesie, viene ‘’ripetuta’’ in modo implicito in tutte le righe delle sue composizioni.
rn‘’Te vulim bbène Alberte’’ è quanto gli ha detto e gli continuerà a dire l’intera cittadinanza santermana. Glielo dicono le Istituzioni, le scuole, le associazioni, i santermani che vivono all’estero, i cittadini nostalgici della Santeramo che fu e anche i ragazzi che quel passato vogliono conoscerlo e tenerlo impresso nella propria memoria.
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rn«Un paese senza storia e senza memoria è un paese di una comunità destinata a scomparire – hanno affermato la scorsa sera sia il sindaco Lillo che l’amico Pinuccio Lucarelli arrivato a Santeramo da Viareggio per essere al fianco di Alberto nel giorno della sua festa – e Alberto con le sue poesie ha contribuito (e gli auguriamo di continuare a farlo ancora a lungo) a scrivere la storia del nostro paese, a raccontare dei nostri usi e delle nostre tradizioni, dei vecchi giochi (in una sua composizione ne cita ben 34), della vita politica, del modo di comportarsi delle donne di alcuni decenni fa, insomma della nostra Santeramo nessuno escluso».
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Grazie alla sensibilità di alcuni insegnanti oggi il nostro dialetto, da vecchio sinonimo di ignoranza che era, sta riacquistando il suo naturale significato: una lingua che i ragazzi stanno apprendendo con molto piacere e le uniche fonti scritte per impararlo sono, guarda caso, proprio le poesie di Alberto.
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rnNon poteva esserci festa di compleanno senza regali e sono stati in tanti quelli che hanno voluto omaggiare Alberto con doni di diversa natura : dalle sue poesie recitate da alunni delle scuole elementari e medie, ad un quadro dipinto dai ragazzi raffigurante la nostra murgia (quello che lui chiedeva, in una sua poesia, al pittore Hero Paradiso), bottiglie di vino offerte dalle Cantine del Colle per mano del Presidente Vito Giampetruzzi, una targa dal Club Femminile, dei fiori dall’associazione Federcasalinghe, un bassorilievo in terracotta ad opera di Vincenzo Porfido, una pergamena commemorativa e litografie di opere di Francesco Netti (di queste ultime sono stati omaggiati anche i tre figli presenti) da parte dell’Amministrazione Comunale ed una poesia in vernacolo santermano dal titolo ‘’U poèt cu mezzètte’’ scritta dal sottoscritto ed ispirata dalla comune appartenenza all’Arciconfraternita del S.S. Sacramento.
rnMa il regalo più gradito per Alberto senza dubbio è stato il calore e l’affetto che la comunità santermana gli ha fatto percepire e per il quale, commosso, più volte ha ringraziato.
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rnUna piccola ma profonda curiosità è stata fatta notare durante la serata : Alberto Di Leone è nato il 24 dicembre e nella stessa data, anche se quasi un secolo prima, è nato il suo stimato concittadino Francesco Netti, due vigilie di Natale che hanno regalato alla nostra città due illustri personaggi che gli hanno dato lustro e noi oggi dobbiamo ritenerci fortunati se della simpatia, dell’originalità, della memoria storica di Alberto Di Leone, possiamo goderne senza doverci recare in biblioteche o gallerie d’arte.
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rnChi frequenta convegni ed incontri vari potrà confermare come allo scoccare della seconda ora le platee si svuotano, durante la serata dedicata ad Alberto, nonostante sia durata oltre tre ore, la gente era ancora tutta li, quasi non voleva andar via.
rnSono stati in tanti quelli che avrebbero voluto dire la loro e non ne hanno avuto la possibilità per motivi di tempo, numerosi ed interessanti gli interventi che avrebbero meritato citazione in questo articolo, ci permettiamo però di chiuderlo qui e lo facciamo con una frase che, ora più che mai, ci troverà tutti daccordo:”Te vogghje bbène Sandèrm, te vulime bbène Albèrte !” .
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sabato 14 Marzo 2009

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