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Vaccini, i bimbi non in regola rischiano di non poter entrare in classe

La Redazione
Vaccini
Scadevano il 10 marzo i termini per presentare la documentazione​ a scuola. Il consigliere Conca: «La scadenza del 10 marzo vale solo per quei genitori che a settembre hanno presentato l'autocertificazione».
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Sono scaduti lo scorso 10 marzo i termini per la presentazione della documentazione relativa all’obbligo vaccinale, necessaria per evitare il rischio di esclusione dalle scuole dell’infanzia.

La procedura standard
Secondo l’ultima circolare congiunta emanata il 27 febbraio scorso dal Miur e dal Ministero della Salute (consultabile cliccando qui), entro il 10 marzo i genitori devono presentare i documenti dell’avvenuta vaccinazione o quelli relativi alla prenotazione presso la Asl se la vaccinazione è fissata in una data successiva. Nel caso in cui non si sia adempiuto, è vietato l’accesso in asili nido e scuola infanzia sino a quando il minore non avrà regolarizzato la propria posizione vaccinale. I bambini saranno poi subito riammessi a scuola nel momento in cui dimostrino di essere in regola. Per i ragazzi della scuola dell’obbligo (7-16 anni) inadempienti, scatta invece la procedura che può portare ad una sanzione pecuniaria da 100 a 500 euro.

I numeri
Molto difficile parlare di numeri ma, a livello nazionale, potrebbero essere addirittura 30mila i bimbi non ancora in regola con la documentazione per le vaccinazioni che quindi correrebbero il rischio di non essere ammessi a scuola. Cinquemila di questi sarebbero in Puglia. Impossibile, però, sapere quanti non saranno effettivamente ammessi in classe: i dirigenti scolastici potrebbero ritrovarsi a dover decidere caso per caso.

Per quanto riguarda la Puglia, un chiarimento arriva dal consigliere regionale Mario Conca, membro della commissione regionale sanità.

«Il Ministero dell’Istruzione con una circolare diramata lo scorso 1° settembre ha fissato al 10 marzo il termine entro cui dovrà pervenire alla scuola la documentazione che attesta la regolarità delle vaccinazioni obbligatorie» spiega il consigliere del M5s.

«In caso contrario i bambini dagli 0 ai 5 anni non potranno più accedere alle scuole dell’infanzia. Una situazione che preoccupa i genitori che hanno scelto di non vaccinare i propri figli. A causa dell’errata interpretazione della legge sui vaccini, in Puglia come in altre regioni d’Italia, tanti bambini rischiano di non poter finire l’anno scolastico. Va chiarito al più presto che la scadenza del 10 marzo vale solo per quei genitori che a settembre hanno presentato l’autocertificazione, che aveva appunto una durata di sei mesi, e non per coloro che hanno intrapreso o stanno intraprendendo l’iter vaccinale.

Purtroppo a causa della mancata chiarezza su questo aspetto mi sono arrivate numerosissime segnalazioni da parte di genitori allarmati per essere stati contattati da dirigenti scolastici, secondo cui i loro figli da lunedì non potranno più frequentare l’asilo perché non hanno completato le vaccinazioni. Una situazione che porterà a una valanga di ricorsi da parte dei genitori, oltre al trauma per i piccoli che da un giorno all’altro si troveranno ad essere allontanati da scuola.

Con la Circolare congiunta del 27/02/2018 del Ministero della Salute/Scuola è stato stabilito che nelle regioni in cui sono istituite anagrafi vaccinali, entro il 10 marzo 2018, i genitori non dovranno presentare nessuna documentazione rispetto agli adempimenti vaccinali. La circolare stabilisce anche le tempistiche entro le quali le scuole e le Asl dovranno tra loro trasmettersi l’elenco degli iscritti e la loro regolarità rispetto agli obblighi vaccinali. Entro il 20 marzo 2018, continua la circolare, i dirigenti scolastici invieranno per iscritto ai genitori dei soli minori indicati in questi elenchi una comunicazione per chiedere di depositare entro dieci giorni la documentazione relativa agli adempimenti vaccinali. Una procedura semplificata che è applicata alla fascia d’età 0/16 anni.

La Regione Puglia con una circolare emessa il 02/03/2018, dichiara che è attiva in regione dall’anno 2007 l’anagrafe vaccinale, ma allo stesso tempo contravvenendo alla circolare congiunta del Ministero Salute/Scuola, impone per la fascia d’età da 0 a 5 anni il deposito della documentazione entro il 10 marzo, mentre per la fascia 6/16 anni applica la procedura che stanno adottando tutte le regioni con anagrafe vaccinale.

La Regione Puglia – incalza Conca – è obbligata ad applicare la procedura prevista dalla circolare congiunta Ministero Salute/Scuola per tutte le fasce d’età e non solo fino a 5 anni. È la stessa legge a prevedere che i genitori dei bambini non ancora in regola con le vaccinazioni, ma che abbiano presentato formale richiesta di vaccinazione entro l’11 settembre 2017, debbano eseguire le vaccinazioni entro la fine dell’anno scolastico e a non prevedere l’esclusione da scuola per questi bambini.

La Regione deve comunicare al più presto ai dirigenti scolastici delle scuole dell’infanzia di non interrompere il percorso formativo per coloro che hanno intrapreso l’iter vaccinale, anche se non sono ancora in regola con le vaccinazioni per l’inadeguatezza dei servizi offerti dalle Asl».

lunedì 12 Marzo 2018

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