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Olio, Coldiretti Puglia: al via consorzio valorizzazione “Olio di Puglia” a denominazione IGP

La Redazione
Olio d'oliva
«Si tratta di un progetto di trasparenza e valorizzazione che, come dimostra il disciplinare, punta decisamente sulla qualità e sulla distintività in una regione che produce oltre il 50% dell'olio extravergine italiano»
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Al via la strategia di promozione ndell’EVO del tacco d’Italia con la costituzione del Consorzio per la ntutela e la valorizzazione dell’olio extravergine a Denominazione di nIndicazione Geografica Protetta di Puglia. A darne notizia è Coldiretti nPuglia che rende nota la chiusura del percorso formale della IGP “Olio ndi Puglia” e la nomina alla presidenza del Consorzio di Pantaleon Piccinno di Caprarica di Lecce e alla vicepresidenza Maria Di Martino ndi Trani. Il marchio IGP “Olio di Puglia” sarà ben nriconoscibile per il logo distintivo – aggiunge Coldiretti Puglia – ncaratterizzato da un’antica moneta romana che simboleggia l’unità della nregione Puglia ed il suo legame storico con la coltivazione dell’olivo.

«Il brand IGP garantirà che l’olio extravergine sia di alta qualità, ncon parametri chimico-fisici ed organolettici di assoluto valore, faccian bene alla salute, perché il disciplinare prevede che solo oli con un nelevato livello di polifenoli – i più importanti antiossidanti naturali -n possano diventare IGP, certificando le proprietà con un apposito claim nsalutistico in etichetta previsto dall’UE sia un olio sempre fresco, nperché dovrà essere imbottigliato entro l’anno di produzione e sia di nassoluta provenienza regionale, un olio certamente “Made in Puglia” sia nper la produzione delle olive , sia per la trasformazione in olio, ma nanche per il confezionamento che dovrà essere effettuato a una distanzan definita dal luogo di produzione», è il commento del Presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia, al risultato di un percorso lungo e ambizioso.

Lan IGP “Olio Puglia” sarà un importante strumento di trasparenza quando è ncrescita record dei consumi mondiali di olio extravergine d’oliva nel nmondo – afferma Coldiretti Puglia – che in una sola generazione hanno nfatto un balzo di quasi il 49% negli ultimi 25 anni cambiando la dieta ndei cittadini in molti Paesi, dal Giappone al Brasile, dalla Russia aglin Stati Uniti, dalla Gran Bretagna alla Germania, sulla scia del successon della Dieta Mediterranea dichiarata patrimonio dell’umanità ndall’Unesco.

«Si tratta di un progetto di trasparenza e nvalorizzazione che, come dimostra il disciplinare, punta decisamente – nspiega il presidente Muraglia – sulla qualità e sulla distintività in nuna regione che produce oltre il 50% dell’olio extravergine italiano».

Lan PLV (Produzione Lorda Vendibile) del comparto olivicolo-oleario in nPuglia è pari al 20% della totale PLV del settore agricolo, per un nvalore di 750 milioni di euro, dice Coldiretti Puglia.

Lo nstoccaggio, l’imbottigliamento e il confezionamento devono avvenire – nriferisce Coldiretti Puglia – all’interno nella zona geografica ndelimitata (zona di produzione) entro e non oltre il 31 ottobre nsuccessivo all’annata olearia di produzione. Lo stoccaggio è una fase ndel processo produttivo – dice ancora Coldiretti Puglia – finalizzata a nproteggere il prodotto dalle modificazioni delle caratteristiche nchimiche, organolettiche e salutistiche, indicate al punto 3.2. nL’imbottigliamento e confezionamento nella zona geografica delimitata nsono necessari sia per salvaguardare i requisiti qualitativi e in nparticolare la caratteristica tipizzante l’IGP «Olio di Puglia», nidentificabile nella concentrazione di biofenoli – conclude Coldiretti nPuglia – soprattutto per garantire il vero autentico dell’olio extra nvergine di Puglia e la tracciabilità del prodotto ed assicurare il ncontrollo.

lunedì 1 Giugno 2020

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