La città
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Dalla preistoria all’epoca romana
Il territorio di Santeramo ha conosciuto una frequentazione antropica ininterrotta a partire dal neolitico, come dimostrano i numerosi reperti archeologici rinvenuti in località Pedali di Serra Morsara: lame e lamelle in ossidiana, microperforatori in selce, grattatoi su scheggia, asce in pietra verde scheggiate e levigate, frammenti di ceramica punzonata, impressa e graffita. Questi manufatti...
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Epoca longobardo-bizantina
Una serie di elementi toponomastici presenti nel lessico dialettale attesta la sicura e prolungata presenza dei Longobardi nel territorio di Santeramo intorno all’VIII-IX sec. Già dal tempo del duca Romualdo (671-687), che occupò Taranto e Brindisi, ma soprattutto dopo la caduta di Desiderio (774) ad opera di Carlo Magno e l’autoproclamazione di Arechi II di Benevento a princeps...
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Origini del casale di S. Erasmo
La prima menzione del toponimo Sanctus Erasmus compare in un decreto dell’arcivescovo Rainaldo risalente al 1171. Il toponimo deriva dalla particolare devozione degli abitanti per il santo, ma è certamente una pura leggenda l’idea, accolta come veritiera da alcuni storici, che Santeramo sia stata fondata proprio dal santo durante il viaggio che egli compì dall’Oriente...
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Epoca normanno-sveva
La dominazione normanna ha inizio nell’anno 1042 con la costituzione del Ducato di Puglia. Nel 1198, dopo la morte di Enrico VI di Hoenstaufen, suo figlio Federico, che aveva appena 4 anni, e sua moglie Costanza furono investiti del Regno di Sicilia, del Ducato di Puglia e di alcuni principati. Tuttavia Costanza morì prima di ricevere l’investitura e quando aveva già nominato...
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Epoca angioina
Nel 1341 la regina Caterina I d’Angiò dispose che i santermani, costretti da lungo tempo a pagare onerose gabelle ai materani per l’utilizzo dell’agro di Matera, le pagassero direttamente alla corte. In seguito il re di Napoli Ladislao d’Angiò-Durazzo, in segno di riconoscenza per l’aiuto militare fornitogli dai santermani, li liberò definitivamente...
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Dai Tolomei ai Caracciolo
Nel 1410 Santeramo, divenuto già centro autonomo fu venduto dal re Ladislao d’Angiò a Buccio dei Tolomei da Siena, un capitano a suo servizio. Santeramo divenne così un feudo baronale, il cui feudatario aveva la giurisdizione civile e criminale. Al barone era imposto l’obbligo del vassallaggio e del servizio militare. Tuttavia il feudo rimase nelle mani della famiglia...
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Situazione urbanistica nel XVI secolo
Nel 1576 il marchese Ottavio Carafa fece costruire il palazzo marchesale o castello. La zona scelta per la costruzione era probabilmente occupata da vigne, come si può dedurre da un antico detto santermano: “o timp di vign menz a chiazz”, che allude ad un epoca molto antica il cui la piazza era occupata da vigne. La costruzione del castello era per il marchese una dimostrazione...
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Dal 700 ai nostri giorni
Con la costruzione del convento dei Padri Riformati a sud-ovest e della nuova Chiesa Matrice a sud-est, il paese si sviluppò nel corso del XVIII sec. entro queste due posizioni. Nacquero così il borgo S. Lucia, oltre la porta di S. Rocco, e il borgo delle Vigne del Signore nei pressi della Porta nuova di Via Laterza (fu chiamato così perché quella zona in passato era occupata...
La città
La morfologia della città, le sue peculiarità, l’economia, la flora e la fauna.
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