Quello che sarebbe dovuto essere un momento di grande gioia si è trasformato in un incubo per una giovane famiglia santermana. Tutto è cominciato alle 6.30 di martedì 26 gennaio quando una 29enne santermana in stato avanzato di gravidanza è stata ricoverata presso l’ospedale Miulli in preda alle contrazioni.
Al momento dell’arrivo presso l’Unità operativa complessa di ostetricia e ginecologia pare sia stato accertato che la donna, già madre di quattro figli, fosse in buone condizioni di salute così come il bambino nel suo grembo.
Nel corso della mattinata però la ragazza ha cominciato ad avvertire dolori sempre più forti all’addome, inizialmente attribuiti ai “normali” dolori pre parto, fino a quando non è stata sottoposta ad un nuovo controllo. Di qui la situazione è rapidamente precipitata. Il sospetto pare essere la rottura dell’utero che ha aggravato notevolmente la situazione. Attorno alle 11.30 il bambino è stato estratto, tramite cesareo, ormai esanime.
La giovane, in pericolo di vita, pare dovuto allo shock emorragico, ha subito l’esportazione totale dell’utero.
La famiglia, scossa dal dolore, ha avviato una procedura legale.Sono in corso delle indagini che serviranno a chiarire l’accaduto. L’ospedale Miulli si è dichiarato “disposto a chiarire i dubbi circa il caso”.