“Con la legge 92 del 30 marzo 2004, finalmente la Memoria nazionale rendeva giustizia a migliaia di italiani, vittime negate della violenza titina, lasciata cadere per troppi anni in un colpevole oblio. Gettati vivi nelle foibe, oppure imprigionati e poi buttati nell’Adritaico, morirono 11mila italiani – ma il numero si teme essere molto superiore – e 350 mila furono costretti a lasciare affetti e terra nell’esodo giuliano-istriano-dalmata e a subire ogni tipo di violenza dalla IV armata di Tito entrata a Trieste e Gorizia nel ’45 prima delle forze anglo-americane.
Questa Giornata, istituita per ricordare e tesimoniare l’aberrazione di ogni violenza e di ogni totalitarismo, sia un monito per le giovani generazioni. Ricordare per costruire un futuro migliore: questo il senso della Memoria condivisa”.
Lo dichiara in una nota Maria Nocco (FdI), candidata al Senato Collegio Puglia 1.