Cultura

Un libro ci porta alla scoperta dei tesori della memoria contenuti nel cimitero monumentale di Bari

Giuseppe Ruscigno
L'artista santermano Giovanni Laricchia
Domenica 27 novembre, il Cimitero monumentale del capoluogo pugliese ospiterà la presentazione del libro "Il giardino della Memoria". All'interno, il contributo che Elena Rampino dedica al nostro compaesano, Giovanni Laricchia
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La letteratura spesso riesce a riportare alla luce luoghi, storie e nomi trascurati dalla memoria di una collettività. E’ il caso del libro scritto da Alessandro De Luisi e Liliana Tangorra, dedicato al racconto dell’arte, della cultura e della storia racchiuse nel cimitero monumentale di Bari. Non un luogo come tanti ma, come viene definito, un “museo a cielo aperto”.

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Il libro si propone di raccontare il percorso di studio ed indagine avviato da PugliArte (associazione presieduta da De Luisi) con la scelta di aderire alla rete ASCE (Associazione dei Cimiteri storico-monumentali in Europa).

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Il viaggio di riscoperta si snoda tra i viali alberati della necropoli, guidando passo passo il lettore ad incontrare di volta in volta, i monumenti funebri che recano i nomi di grandi famiglie e protagonisti della storia barese, piuttosto che opere di grande rilevanza artistica e architettonica, realizzate da autori di fama europea.

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Ci sono i nomi e le vicende dei personaggi illustri della città di San Nicola, Saverio Abbrescia, Armando Perotti e Giuseppe Sagarriga Visconti. Ci sono storie legate alla Prima Guerra Mondiale, come il grande monumento per i caduti, ed altre che scivolano fino alla spedizione dei Mille. E poi ancora mausolei, sculture e rappresentazioni pittoriche dal notevole valore architettonico ed artistico.

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E c’è persino spazio all’interno della post-fazione, per il contributo che Elena Rampino dedica al nostro compaesano, Giovanni Laricchia.

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Laricchia, nato il 2 giugno del 1866 in via Ristaccio a Santeramo, è stato artigiano prima e maestro di scultura poi. Nel suo tempo divenne uno degli scultori più richiesti per opere commissionate sia dal pubblico che da facoltosi privati. Alcune sue opere e manufatti sono tutt’ora esposti nel museo di Spalato, come testimonianza della fama che fu in grado di raggiungere, andando oltre i confini della nostra regione. Nel corso della sua vita, inoltre, riuscì a dedicarsi alla vita politica ed alla poesia. Pubblicò, infatti, alcuni opuscoli in dialetto barese, in grado di portarlo ad essere insignito di diversi riconoscimenti.

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L’ appuntamento con il viaggio nella memoria di un luogo cosi importante per la nostra terra, è dunque fissato per la mattinata di domenica 27 novembre.

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domenica 27 Novembre 2016

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