Cronaca

Omicidio Ladisi, chiesti 16 anni per la badante

La Redazione
Santa Ladisi
Il processo proseguirà il 19 settembre prossimo con le arringhe difensive. Dopo eventuali repliche, i giudici togati e popolari dovrebbero emettere il verdetto. Chiesti quattro anni per l'altra badante
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Svolta nel caso di omicidio di Santa Ladisi, l’anziana 81enne santermana, barbaramente uccisa il 21 gennaio 2010.

Il processo in corso davanti alla corte d’Assise sul grave fatto di sangue avvenuto a Santeramo ormai sette anni e mezzo fa è ormai alle battute conclusive.

Nei giorni scorsi, secondo quanto riportato ieri sulla Gazzetta del Mezzogiorno, la Procura di Bari ha chiesto due condanne per le due badanti presunte colpevoli del reato di omicidio.

La prima, a 16 anni, nei confronti di Anna Maria Natale presunta assassina dell’anziana signora e l’altra, a quattro anni di reclusione nei confronti di Giovanna Ranella che avrebbe mentito agli inquirenti e inquinato le indagini.

Il cadavere di Santa Ladisi fu ritrovato con la testa avvolta in una busta di plastica e legata al collo con nastro adesivo. L’anziana morì per asfissia dopo avere subito un violento colpo alla testa.

Stando alle indagini dei Carabinieri, coordinate dal pm Marcello Quercia, ad uccidere la donna sarebbe stata la Natale, per la quale è stata chiesta la pena più alta. L’imputata, difesa dagli avvocati Leo Bozzi e Domenico Canticchio è attualmente a piede libero, avrebbe sbattuto la testa della vittima sul tavolo della cucina stordendola e avrebbe poi tentato di strangolarla avvolgendo il capo in una busta di cellophane sigillata all’altezza del collo con del nastro adesivo provocando il decesso.

Dopo l’omicidio, la 55enne si sarebbe poi impossessata di quattro anelli e un bracciale in oro indossati dalla vittima. Di qui le accuse di omicidio e furto mosse contro di lei.

Nel processo è imputata anche l’altra badante, la 53enne Giovanna Ranella, che assisteva la figlia disabile della vittima, difesa dall’avvocato Daniela Castelluzzo. Alla Ranella sono state mosse le accuse di favoreggiamento e ricettazione per aver aiutato la Natale a cancellare le tracce di sangue, custodito la refurtiva e mentito agli investigatori.

Il Comune di Santeramo e i familiari della vittima, difesi dagli avvocati Serena Baldassarre e Vitangelo Laterza, sono costituiti parte civile.

Il processo proseguirà il 19 settembre prossimo con le arringhe difensive. Dopo eventuali repliche, i giudici togati e popolari dovrebbero emettere il verdetto.

giovedì 14 Settembre 2017

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