Cronaca

Emergenza neve, un allevatore: «Siamo abbandonati, stiamo buttando il latte e i nostri animali muoiono di fame»

La Redazione
La masseria e gli animali di Caponio
La richiesta di aiuto di Giuseppe Caponio bloccato da giorni nella propria masseria al confine tra Santeramo e Altamura
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“Siamo completamente isolati in contrada Terranova tra Santeramo e Altamura. Leggo dappertutto l’appello agli agricoltori per aiutare i cittadini a spalare la neve con i trattori, ottima idea ma forse non avete capito cosa sta succedendo?”.

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È questo il grido di dolore di Giuseppe Caponio, allevatore di mucche da latte, già leader regionale de “I Forconi” rimasto bloccato per via dell’emergenza neve nella propria masseria assieme ai suoi genitori, la sorella ed un operaio.

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A lanciare questa disperata richiesta di aiuto è lo stesso Caponio su Facebook.

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“Siamo coperti da due metri di neve – commenta Caponio – In campagna siamo completamente bloccati, ed i nostri trattori non riescono a togliere questa ammasso di neve e ghiaccio. Dal giorno 6 gennaio il camion che trasporta il latte non riesce ad arrivare in azienda, e da due giorni buttiamo il latte perché non abbiamo più posto nei refrigeratori, latte munto da vacche ormai allo stremo delle forze. Le scorte di mangime sono terminate e non è possibile far arrivare i camion del mangime. Stiamo combattendo con il ghiaccio che ha fatto scoppiare tutte le tubature esterne, in casa abbiamo il riscaldamento e per abbeverare le vacche tiriamo l’acqua dai termosifoni”.

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Particolare è la richiesta di Caponio perché, a differenza di altre, forse più silenti questa sembra un vero e proprio “grido di dolore” non perché gli altri non lo siano ma, per certi versi, rappresenta l’emergenza vista con i veri “occhi” della gravità della situazione. Molti di noi, infatti, negli ultimi giorni si sono lamentati per cose più futili.

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“Ci sono realtà molto più drammatiche – continua Caponio su Facebook – Un agricoltore è bloccato in azienda con la moglie, un bambino neonato e due genitori molto anziani, da loro è saltata l’acqua e la corrente, oggi due ragazzi sono riusciti a portargli del latte arrivando da lui A piedi. Parecchi capannoni sono crollati sotto l’enorme peso della neve e le vacche sono morte. I soccorsi non sono arrivati e non si riescono ad avere nemmeno informazioni in merito: chiamando la protezione civile la risposta è che si stanno occupando solo delle situazioni gravi, ma se non si liberano le strade, se non si ripristino le forniture di acqua e corrente le “situazioni gravi” saranno innumerevoli e non si avrà modo di intervenire”.

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“Non prendetemi per pazzo o catastrofista, anzi di mio sono un tipo ottimista, vi ho descritto solo la situazione reale e accennato altre storie da me conosciute. Sicuramente ci sarà qualcosa di molto più grave in qualche masseria”.

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“Manca un coordinamento degli interventi di soccorso – scrive ancora Caponio – un numero verde dedicato a cui rivolgersi, mancano mezzi adatti a queste situazioni sembrerò un pazzo ma qui ci vuole la motoslitta ed il gatto delle nevi per raggiungerci. Serve l’esercito, ma oltre ai mezzi servono gli uomini, i militari in persona, bisogna raggiungere tutte le case di campagna e verificare lo stato di salute delle persone; sicuramente qualcuno è in estrema difficoltà ma non ha possibilità di contattare nessuno; sperando che non sia troppo tardi. Siamo abbandonati e dopo il disgelo bisogna trovare i responsabili, cosa hanno fatto i sindaci? I prefetti? Il presidente della regione? Non la passerete liscia”.

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“Sono stato contattato telefonicamente da Michele Emiliano – scrive Caponio – e mi è stato detto che bisogna resistere e sperare perché le temperature mercoledì saliranno. L’educazione che a volte è un difetto non mi ha fatto bestemmiare al telefono. E non può essere un problema di competenze”.

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“Vi prego – conclude l’agricoltore – date massimo risalto a quello che ci sta succedendo; mi rivolgo in particolare agli organi di stampa. Proviamo con il clamore mediatico a mettere in moto una seria macchina dei soccorsi.

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lunedì 9 Gennaio 2017

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