Attualità

La storia di Vito, madonnaro per dono

Mariagrazia Lamonaca
Vito Zullo sistema i ceri sul suo dipinto dei Santi Medici
Originario di Santeramo, il signor Zullo realizza dipinti di santi e Madonne in giro per la Puglia
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Tra le tante tradizioni che colorano le feste religiose ci sono certamente i disegni dei madonnari. Sono loro che, armati di gesso, gessetti e altri materiali poveri, adornano le piazze e le strade di paese durante sagre e feste religiose, realizzando dei veri e propri capolavori, tanto belli quanto precari, che alla prima pioggia svaniscono e scivolano via alla stessa velocità con cui sono stati creati.

Ma il loro valore va oltre quello dell’opera d’arte da conservare e custodire gelosamente in un museo. A muovere le dita dei madonnari, infatti, vi è innanzitutto una grande passione, una devota fede religiosa e molta ispirazione. Abbiamo incontrato uno di loro, impegnato nei giorni scorsi a realizzare il dipinto dei Santi Medici in piazza XXVI maggio.

Vito Zullo, originario di Santeramo, ha rappresentato due coloratissimi Cosma e Damiano – in occasione della festa patronale di Bitonto – perché così gli ha suggerito l’ispirazione. Rappresentazione frutto di un dono che lui stesso ha dichiarato di aver ricevuto, giurando di non aver mai fatto studi artistici.

Da quanto tempo svolge questa attività?

«Da una decina di anni».

Perché ha deciso di fare il madonnaro?

«È un dono che ho avuto, aggiunto alla passione. Perché ci vuole davvero tanta passione per fare questa attività. Non ho fatto scuole d’arte, non ho mai studiato le tecniche. Ho soltanto ricevuto questo dono».

Dove si reca per svolgere la sua attività?

«Giro molto. Nel mio paese, Santeramo, c’è Sant’Erasmo. Poi c’è Altamura con la Madonna del Buon Cammino. Poi Santo Stefano, San Rocco, varie Madonne, come la Madonna del Carmine, l’Addolorata».

È la prima volta che lavora durante la festa dei Santi Medici?

«No, sono circa 4 o 5 anni che vengo a Bitonto per questa festa».

Come si è trovato?

«È una festa un po’ stressante, molto lunga, ma la gente è tranquilla e ha molto apprezzato il mio lavoro. Si sono fermate centinaia di persone a guardare e fotografare i dipinti».

Quanto tempo ha impiegato per realizzare il disegno?

«Circa dieci ore. Ho iniziato ieri pomeriggio (sabato per chi legge, ndr.) e ho finito intorno alle 2.30 di questa notte».

Una volta finito il dipinto sei rimasto qui a Bitonto?

«Sì sono rimasto perché era già notte fonda e poi perché una volta mi è capitato di trovare chiuso l’accesso alla piazza quando sono arrivato di mattina, incontrando un po’ di difficoltà. Quindi ho atteso qui in piazza l’arrivo dei fedeli la mattina presto e l’inizio della processione».

lunedì 16 Ottobre 2017

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