Agricoltura

Contrasto abbandono terreni agricoli, istituita la “Banca della Terra di Puglia”

La Redazione
Giovani in agricoltura
Nasce uno strumento con cui sarà possibile effettuare una ricognizione dei terreni incolti o abbandonati, di proprietà pubblica e privata, da affidare a chiunque
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«È stata licenziata dalla IV Commissione consiliare, con il voto unanime di maggioranza e minoranza, la proposta di legge che, apportando modifiche e integrazioni alla legge regionale 20 maggio 2014, n. 26 ("Disposizioni per favorire l’accesso dei giovani all’agricoltura e contrastare l’abbandono e il consumo dei suoli agricoli"), istituisce la “Banca della Terra di Puglia».

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A comunicarlo nella giornata di ieri è stato il consigliere regionale Enzo Colonna. – Si introduce, così, in Puglia uno strumento attraverso cui sarà possibile effettuare una ricognizione dei terreni incolti o abbandonati, di proprietà pubblica e privata, da affidare a chiunque, in forma singola o associata, voglia esercitarvi attività agricola.

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«La proposta ora approderà in Consiglio per il voto dell’Aula. – continua Colonna – Il testo finale è il frutto della sintesi tra la proposta inizialmente presentata dal collega Cristian Casili (Movimento 5 Stelle) e la sua rielaborazione effettuata con gli emendamenti da me presentati e approvati all’unanimità in Commissione. A seguito di questo lavoro congiunto, la proposta di legge sarà presentata al Consiglio recando appunto la doppia firma degli estensori (Casili e Colonna).

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Gli aspetti peculiari della proposta riformulata in Commissione sulla base degli emendamenti da me presentati sono sinteticamente i seguenti:
nVengono definiti puntualmente tempi e procedure per il censimento delle terre incolte e abbandonate da parte dei Comuni, con la previsione di misure premiali nella concessione di finanziamenti della programmazione regionale a favore dei Comuni che diano seguito agli adempimenti fissati dalla legge.

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Dal novero dei "terreni incolti o abbandonati" concedibili sono state escluse alcune fattispecie (in parte già previste dalla legge nazionale n. 440/1978) quali, ad esempio, le terre la cui messa a coltura agraria pregiudichi la stabilità del suolo o la regimazione delle acque; quelle che presentino un habitat naturale protetto; i terreni di pertinenza di case adibite ad abitazione; le aree boschive o destinate a rimboschimento; le aree di cave esaurite che hanno destinazione finale diversa da quella agricola; i terreni che negli strumenti urbanistici vigenti hanno destinazione diversa da quella agricola; i terreni oggetto di impegni derivanti dalla normativa europea.
nCon un ulteriore intervento sulla legge regionale preesistente (n. 26/2014), è stato meglio disciplinato il meccanismo di censimento e inserimento nella “Banca della Terra di Puglia” anche dei beni di proprietà pubblica in modo da coordinare e uniformare i criteri e le procedure di assegnazione, assicurando, come per quelli di proprietà privata, il rispetto di procedure di evidenza pubblica e prevedendo l’aggiornamento annuale degli elenchi dei terreni concedibili.

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Sono dettagliate le procedure di assegnazione con la definizione puntuale di ruoli e compiti di Comuni e Regione e conferendo maggiore efficacia agli strumenti operativi e una più ampia visibilità, attraverso la “Banca della Terra di Puglia”, all’elenco dei terreni incolti e abbandonati pugliesi e, tra questi, a quelli disponibili per l’assegnazione.
nGli elenchi informatici dei beni iscritti nella “Banca della Terra di Puglia” saranno accessibili al pubblico e integrati con il Sistema Informativo Territoriale della Regione Puglia (SIT) e con il Sistema Informativo Agricolo della Regione Puglia (SIARP).

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L’assegnazione dei terreni iscritti nella “Banca della Terra di Puglia” potrà avvenire su base volontaria, a seguito di espressa adesione al programma da parte del proprietario del terreno.
nPer quanto riguarda le terre incolte o abbandonate di proprietà privata per le quali non si sia acquisita la disponibilità del proprietario è previsto che il Comune favorisca l'incontro tra domanda e offerta (quindi, tra chi voglia coltivare i terreni e i relativi proprietari), demandando alla contrattazione tra le parti la stipulazione delle condizioni di utilizzo.

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Sono disciplinati, infine, i criteri di valutazione da seguire in presenza di più domande di assegnazione del medesimo bene. In particolare, nella graduatoria saranno preferite le istanze di soggetti residenti nel comune ove è situato il bene, quelle proposte da disoccupati, quelle che presentino un piano di coltivazione di qualità (con il ricorso, ad esempio, a tecniche di agricoltura biologica o a varietà locali o tradizionali) e quelle presentate da giovani al primo insediamento.

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Sono molto soddisfatto – conclude Colonnadel lavoro compiuto insieme al collega Casili, al presidente e agli altri componenti della IV Commissione, ai rappresentanti del governo e delle strutture regionali, tutti impegnati nella direzione di sostenere un provvedimento che colloca la Puglia all’avanguardia nel contrasto all’abbandono delle terre. Mi auguro che, con le modifiche apportate, il Consiglio regionale voglia sostenere, con la stessa unanimità raggiunta in commissione, questa proposta di legge.

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Un provvedimento importante per riavviare il recupero a fini produttivi delle terre, per agevolare l’accesso a nuovi percorsi occupazionali, per prevenire degrado delle campagne, dissesto idrogeologico e incendi. La coltivazione dei terreni ora incolti o abbandonati, mediante il coinvolgimento di chiunque voglia esercitare attività agricola, favorisce infatti il ripopolamento delle campagne, le produzioni locali, la difesa del territorio, la tutela dell’ambiente e la conservazione delle biodiversità».

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martedì 21 Marzo 2017

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