«La qualità dell’acqua distribuita da Acquedotto Pugliese proveniente dall’invaso del Pertusillo e potabilizzata nell’omonimo impianto industriale situato a valle dello stesso, è buona».
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nLo afferma l'ente idrico. «Tutte le analisi effettuate fino ad oggi e che vengono condotte costantemente sia sull’acqua in ingresso, sia sull’acqua potabilizzata dall’impianto, non hanno mai manifestato anomalie né rilevato la presenza di idrocarburi totali o di idrocarburi policiclici aromatici» aggiunge Aqp.
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«Giova, altresì, ricordare, ad ulteriore chiarimento, che il punto di prelievo dell’acqua dal lago – spiega una nota ufficiale – è posizionato a decine di metri di profondità e ciò costituisce un ulteriore grado di garanzia, in aggiunta ai processi di trattamento condotti nell’impianto, rispetto ad eventuali contaminanti che dovessero manifestarsi sulla superficie del lago.
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Acquedotto Pugliese proseguirà in una attenta e costante azione di monitoraggio della situazione con l’obiettivo di garantire, come sempre, la qualità dell’acqua distribuita, anche in funzione delle premure pervenute dalla Regione Puglia».
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nDue anni fa l'istanza dell'opposizione
nLe analisi compiute nell'invaso giungono a distanza di due anni dalla presa di posizione di sei consiglieri regionali di Forza Italia.
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A gennaio 2015 Saverio Congedo, Maurizio Friolo, Luigi Mazzei, Giuseppe Pica, Antonio Scianaro e Ignazio Zullo sottoscrissero un ordine del giorno in cui si chiedeva alla Regione, allora presieduta da Nichi Vendola, di affidare all’Arpa analisi alla luce di uno studio condotto dalla professoressa Albina Colella del dipartimento di Scienze dell’Università della Basilicata e dalla collega Maria Rita D’Orsogna dell’Istituto per la sostenibilità della California State University, pubblicato sul bollettino ambientale Fresenius.
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Lo studio si era avvalso di campioni prelevati proprio dal Pertusillo, il bacino idrico, sottolineavano i sei consiglieri regionali «interamente all’interno del giacimento di petrolio più grande d’Italia». A questi esami si erano aggiunti quelli effettuati sui altri campioni, prelevati dall’Arpab, l’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Basilicata.
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«I campioni esaminati per la ricerca – si leggeva nel documento inviato nel 2015 dai consiglieri regionali – sono stati i primi a rilevare elevati livelli di idrocarburi sopra la media prevista dalla legislazione italiana».
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nUn anno fa una seconda richiesta, avanzata da tre consiglieri regionali di Forza Italia, Nino Marmo, Andrea Caroppo e Domenico Damascelli e due del Movimento 5 Stelle, Mario Conca e Cristian Casili.
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