Grande vittoria sul fronte della tutela del made in Italy e del “made in Puglia”.
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Anche i formaggi, infatti, avranno la loro etichetta contenente l’indicazione del luogo di produzione.
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Con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto "Indicazioni dell'origine in etichetta della materia prima per il latte e i prodotti lattiero caseari", si cerca di porre fine al falso made in Italy che danneggia le produzioni di latte e formaggi pugliesi.
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"Ben 80mila mucche da latte presenti in Puglia – afferma Coldiretti Puglia su Repubblica.it – possono finalmente mettere la firma sulla propria produzione di latte, formaggi e yogurt che è garantita a livelli di sicurezza e qualità superiore”.
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n“In questo modo – rimarca Coldiretti – si pone fine all'inganno del falso made in Italy con tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro venduti in Italia che sono stranieri, così come la metà delle mozzarelle fatte con latte o addirittura cagliate provenienti dall'estero, senza nessuna indicazione in etichetta".
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Un’importante tutela per la produzione casearia pugliese – e dunque anche per le tante aziende santermane del settore – che così potrà far valere i primati conquistati a livello nazionale e comunitario con due dop (canestrato pugliese e mozzarella di bufala) e 17 formaggi riconosciuti tradizionali dal ministero per le Politiche agricole e forestali, dalla burrata al caciocavallo, dalla cacioricotta fino al pallone di Gravina in Puglia.
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"Un grande successo – afferma Gianni Cantele, presidente di Coldiretti Puglia – per tutto il mondo agricolo e per gli allevatori".
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